17 Ott

Come viene tutelato chi decide di segnalare atti illeciti?

Il Decreto Whistleblowing impone una serie di importanti misure di protezione per il segnalante.

1. Identità Protetta

Una delle principali preoccupazioni del segnalante è la protezione dell’identità. Il Decreto Whistleblowing impone che l’identità del segnalante sia tenuta strettamente riservata. Inoltre, anche il contenuto della segnalazione e la documentazione ad essa correlata devono essere trattati con la massima riservatezza. Questa protezione viene implementata anche attraverso l’uso di strumenti di crittografia, che garantiscono la sicurezza delle informazioni.

2. Chi Può Conoscere l’Identità del Whistleblower?

Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT) è il soggetto legittimato, per legge, a trattare i dati personali del segnalante e, eventualmente, a conoscerne l’identità. Pertanto se il segnalante lo ritiene opportuno, può svelare la propria identità al RPCT.

3. Protezione delle Persone Coinvolte

Non solo l’identità del segnalante è protetta, ma anche quella delle persone coinvolte o menzionate nella segnalazione. Questa tutela si estende sia alle organizzazioni pubbliche che private coinvolte, sia all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). Queste garanzie rimangono in vigore fino al termine delle indagini e dei procedimenti avviati in seguito alla segnalazione.

4. Protezioni Normative per il Dipendente Segnalante

Per evitare ritorsioni o discriminazioni nei confronti del dipendente segnalante, il Decreto Whistleblowing prevede una serie di protezioni normative. Ciò significa che il segnalante non può essere sanzionato, declassato, licenziato, trasferito o subire misure organizzative negative a causa della sua segnalazione. Inoltre, la legge impone un ribaltamento del peso della prova: è l’Amministrazione che deve dimostrare che le misure adottate contro il segnalante non sono legate alla segnalazione stessa, ma a ragioni estranee.

5. Cessazione delle Tutele in Caso di Responsabilità Penale

È importante notare che queste tutele possono cessare se il segnalante viene condannato penalmente per reati come calunnia, diffamazione o per aver fornito intenzionalmente informazioni false con dolo o colpa. In tali casi, le protezioni normative possono essere revocate.